Siamo nelle Cantine Coli insieme a Giacomo Coli (che ha seguito passo dopo passo la maturazione delle uve e la fase cruciale della vendemmia) e Gianluca Coli (esperto sommelier come Belinda Coli e Filippo Coli) che segue la filiera della produzione in cantina e dell’imbottigliamento.
Non ricordiamo come siamo entrati nel discorso riguardante la Luna, forse proprio perché oggi Domenica 9 Ottobre sarà il momento in cui culmina la fase crescente con la Luna piena e poi si avvierà il periodo di Luna cosiddetta calante, quando cioè diminuisce la parte luminosa fettina dopo fettina. E’ dal tempo dei tempi che il mondo contadino associa l’agricoltura e il vino alla Luna. Per molti questa credenza è priva di fondamento e ci sono stati nel corso del tempo diverse persone scettiche a riguardo.
Ha iniziato il discorso sulle fasi lunari proprio Gianluca Coli, associandoli anche a dei ricordi scolastici. Mentre Giacomo Coli ascoltava divertito. “Secondo la tradizione contadina, tutti i travasi e quindi vino incluso, andrebbero fatti a luna calante. Il primo travaso del vino, come si faceva in campagna un tempo, consisteva nel travasare il vino dalla botte in un contenitore stando attenti a lasciare sul fondo i sedimenti che erano formati nei primo periodo”.
Gianluca Coli: “ Un tempo questa operazione era necessaria perché il vino non rimanesse troppo a contatto con elementi che ne avrebbero danneggiato il gusto. Oggi in uno stabilimento come il nostro, questi passaggi sono svolti sotto un monitoraggio costante di strumenti che ci permettono di verificare tutto il processo di maturazione e di evoluzione del vino. Un tempo avveniva in modo molto empirico e in base alle esperienze e tradizioni, ma qui noi, oggi, siamo in grado di stoccare in stabilimento più di 1 milione di litri di vino”
Giacomo Coli “ … che poi, abituati da sempre a non buttare via niente, i contadini con resti che rimanevano sul fondo delle botti ci facevano concime. Venivano usati come fertilizzanti in vigna. In fondo si trattava di sostanze naturali che andavano a completare un ciclo organico.”
“ Per concludere, questa storia della luna e della sua influenza in agricoltura, è ancora oggi un mistero che non è stato del tutto svelato – come ci spiega Giacomo Coli – se da un lato è vero che non esiste una prova scientifica documentale sulla reale portata degli effetti delle fasi lunari, è altrettanto vero che certe metodiche e certe tempistiche delle tradizioni contadine hanno nel tempo dato buoni frutti”
E’ probabile che a questo giro, l’influenza della luna sul vino rimarrà ancora un mistero.
Non è invece un mistero il fatto che secondo una moda francese, proprio il vino giovane ‘novello’ quello che è stato vendemmiato poche settimane fa possa essere consumato e bevuto. E’ una consuetudine, chiamiamola moda, che ha già qualche anno ma che per il mercato italiano è ancora una novità. Secondo quanto stabiliscono i capitolati del vino ‘novello’ può essere venduto a partire dal 30 ottobre dell’anno in cui le uve sono state raccolte fino al all’ultimo giorno dell’anno cioè 31 dicembre. Quindi il vino novello quest’anno lo si potrà trovare in commercio dal 30 ottobre 2022 fino al 31 dicembre 2022.
E’ un vino per sua natura giovane, che va bevuto in quei tempi e non adatto all’invecchiamento. Si presenta in genere con un prezzo medio basso, si consuma bene insieme a piatti semplici come i taglieri di salumi e formaggi.
Tutto il resto dei vini, che stanno maturando nella Cantine Coli, avranno tutto il tempo che si meritano, e attenzioni e cure perché la qualità possa emergere. Sarà in gran parte la temperatura, il suo controllo, a determinare nei prossimi messi il buon affinamento.
Parlando di temperature mi fa tornare in mente – conclude Giacomo Coli – che proprio per Natale, o almeno in quel periodo secondo tradizione si preparava un’altra fase cruciale, con altri travasi proprio perchè il vino potesse affrontare il freddo dell’inverno”.